Sul mio stomaco
poggia un palcoscenico
coppie improbabili ci litigano
ballerine di seconda fila provano allo specchio
marinai ubriachi ci dormono la notte
ragni e fantasmi albergano gli angoli bui
un balletto ben riuscito rischiara la sala
lo spettacolo si srotola
a volte frenetico
a volte noioso
ogni notte
nel silenzio della sala
diligentemente
pulisco il vecchio palco in legno
cercando di cancellare
tracce ed impronte
di scenografie vecchie cent'anni
oggi son di riposo
poggerò il culo
su una poltrona in platea
mi metterò un paio di occhi comprati ad una bancarella cinese
e lascerò che sia.
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