mani

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domenica 9 marzo 2014

Dove nasce il processo dello scrivere?
Qual'è la spinta che permette il crearsi dei versi?

Spesso mi sono interrogato su questo.
Esistono forse milioni di risposte
Io me ne sono dato un paio.

C'è un tipo di poesia che viene partorita da angoli di penombra dell'essere.
Quando la vita mi porta a spasso sull'altalena dei pensieri e delle emozioni
e la capacità di star fermo nella tempesta è scarsa

mi succede più facilmente che dalle mani 
escano parole 
con un ritmo 
ed una valenza
che toccano corde sopite.
... cantava Guccini "... se son d'umore nero allora scrivo ..."

Questi versi, oltre ad avere una valenza catartica,
sono come una luce sulla via,
mi indicano la strada possibile,
sono precursori di possibilità di comprensione
un oracolo che urla il mio nome
che distrugge il mio nome
e che mi battezza a lettere di fuoco

la speranza, mai doma
è che 
umilmente
possa essere da lume
anche ad altri sulla via.

Conosco un'altro tipo di espressione
con una sfumatura diversa

questa non ha la spinta alla condivisione
sorge da luoghi più dilatati
senza brame
senza pudore
un canto fine a se stesso
senza ambizioni
che siano segni incisi su di un albero
o in prima pagina di un quotidiano
poco importa
nulla chiede
nulla aggiunge
casomai
sottrae.


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